mercoledì 28 maggio 2014
domenica 11 maggio 2014
domenica 4 maggio 2014
Partnership al progetto
INTERVISTA
L’area presa
in considerazione per il progetto è la n°48 nella “Mappa Tevere cavo”, questa
si trova in una posizione centrale e rispetto alle tre grandi architetture
presenti in prossimità del quartiere Olimpico: l’Auditorium di Renzo Piano, la
stadio Flaminio il Palazzetto dello sport ed inoltre il viadotto, (queste tre
di Pier Luigi Nervi).
Influenzato
soprattutto dalla concentrazione in questo luogo dalle tre opere di Nervi, ho
pensato come prima ipotesi di proporre
un museo dedicato a quest’ultimo.
I due partner
contattati sono:
la società Ital cementi ( http://www.italcementi.it/ITA
sat@italcementi.net ) e
Francesco Romeo Professore Associato di Scienza
delle Costruzioni e-mail : francesco.romeo@uniroma1.it.
Per adesso
ho avuto un colloquio con il prof. Francesco Romeo.
In sintesi
Come prima
cosa ho raccontato quale era la mia proposta di progetto giustificando la
scelta e le prime intenzioni progettuali, attraverso alcuni schizzi dell’
ex-tempore.
Successivamente
sono passato a fargli domande più specifiche:
Dedicando un museo a Pier Luigi
Nervi, secondo Lei qual’è il modo più giusto di evocarlo con un’architettura
dedicata a lui stesso?
Sicuramente non cercando di fare una
struttura ad immagine e somiglianza delle preesistenze anche perché molto
probabilmente non si riuscirebbe ad arrivare
a quei risultati; si potrebbe più che altro cercare di rispettare quelli che erano i suoi concetti e
cardini fondamentali per Nervi.
Quali erano secondo Lei i cardini
fondamentali di Pier Luigi Nervi?
L’architettura doveva avere una forma
con determinati propositi formali con un conseguente comportamento statico; a questo riguardo ad esempio, Nervi criticò
gli archi posti alla base della Torre Eiffel, inutili dal punto di vista
strutturale avente la sola funzione estetica.
Flessibilità nel dare più importanza ad un elemento strutturale anziché un altro. Ad
esempio nella costruzione di un ponte posso dare più importanza alle arcate
piuttosto che all’impalcato e viceversa.
Attenzione alla natura della quale lui prende in riferimento la geometria. Studia organismi
monocellulari e diatomee nelle quali ritrovava simmetrie e geometrie imperanti
che ne davano la forma.
Quindi c’era un’attenzione a degli
imput: la sua opera dava una serie di informazioni che lui filtrava.
Ad esempio considerando le nervature
della cupola del palazzetto dello sport si potrebbero pensare come il risultato
matematico della serie di Fibonacci, in realtà non lo è o per lo meno non è
così preciso.
Questo per dire che se inizialmente
era quello il concetto ispiratore per Nervi successivamente è stato modificato
a seconda delle esigenze soprattutto nella fase di cantiere.
La grande conoscenza e
consapevolezza dell’ingegneria, ha permesso a Nervi di poter utilizzare le
leggi matematiche in modo conveniente ed in un certo modo slegandosi dalla
rigidità matematica.
Altro concetto chiave è la resistenza
per forma che lui declina in diversi modi;
La sezione variabile, cioè
porre materia dove serve.
Il progetto doveva essere controllato
nella sua interezza.
Al centro dei 4 cardini
fondamentali: requisiti estetici, funzionali, efficienza costruttiva e
performance strutturale, c’era la
geometria.
La geometria è uno strumento tra razionalità e irrazionalità.
Quali fonti o libri mi consiglia per
approfondire questi argomenti e concetti?
Sicuramente il libro di Pier Luigi
Nervi intitolato “Costruire correttamente”
Conosce possibili Testimonial che
potrebbero sostenere e pubblicizzare giustificando la “fattibilità” del
progetto?
L’associazione di Pier Luigi Nervi (http://pierluiginervi.org/),
potrebbe fare al suo caso poiché si occupa del mantenimento delle opere di
Nervi; iniziative quali mostre e concorsi
con le scuole.
Inoltre sicuramente avrà contatti con possibili finanziatori.
FOTO PLASTICO
GRIGLIA
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